Cisti Pilonidale

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La cisti pilonidale o cisti sacrococcigea o sinus pilonidalis è una sacca che racchiude liquido e materiale semisolido, ai quali spesso si possono aggiungere dei peli. Questa cisti  si forma all’altezza dell’osso sacro, proprio nello spazio fra i glutei a circa 5 centimetri dall’ano.

È una condizione benigna che si tratta con facilità, ma che va eliminata comunque il prima possibile: la cisti a lungo andare può infiammarsi o infettarsi e a questo punto crea dolore e conseguenze spiacevoli.

Quando si parla di malattia pilonidale

La cisti pilonidale in genere si forma senza particolari sintomi, se non un leggero dolore al tatto. La sacca, così, può venire trascurata anche per diversi anni, finché non sopraggiungono altre manifestazioni. È a questo punto che possiamo parlare di “malattia pilonidale”: la cisti sull’osso sacro ora è accompagnata da pus o da una fastidiosa infiammazione. 

Il pus, in particolare, ci indica che è in atto una vera e propria infezione e, se si accumula, forma un ascesso pilonidale. Quando questo non è trattato in maniera tempestiva, a lungo andare si rompe e dà origine a una fistola pilonidale o sacrococcigea: il pus, quindi, comincia a fuoriuscire e può continuare così a lungo, rischiando di causare ulteriori fistole sulla pelle o che si chiuda generando un ascesso dopo l’altro. Una situazione che può anche diventare cronica, con infezioni sistemiche.

Anche a causa della posizione scomoda in cui si trova, che inoltre contribuisce anche al peggioramento dell’infezione, è impossibile trattare la fistola in maniera autonoma. L’unico modo per evitare recidive e risolvere definitivamente il problema è l’intervento, che per fortuna è veloce e mininvasivo in anestesia locale e indolore (tecnica epsit, gips e bascom).

Le cause principali delle cisti pilonidali

Le cause della cisti pilonidale non sono ancora certe, ma, tra i fattori che agevolano la sua comparsa, il più rilevante è la sua posizione. Infatti, la cisti si forma fra le natiche nella piega interglutea: un’area dove la pelle è molto sottile e in cui si accumulano con facilità residui di vario tipo, come cellule epiteliali, peli e sporcizia.

Anche dalla crescita di un pelo sotto la cute si può formare una cisti ma è ben diversa dalla cisti pilonidale che è di natura malformativa, colpisce i giovani e non va confusa con il pelo incarnito. La sua comparsa può essere favorita da:

  1. traumi ripetuti alla zona dell’osso sacro: dovuti, per esempio, a sport particolari come il ciclismo, la guida sportiva o l’equitazione;
  2. sedentarietà;
  3. peluria abbondante;
  4. sovrappeso;
  5. scarsa igiene;
  6. vestiti stretti;
  7. eccessiva sudorazione;
  8. sistema immunitario indebolito.

Cisti pilonidale: all’inizio è asintomatica

Spesso i pazienti non si accorgono subito della presenza di una cisti pilonidale, proprio perché quando compare è asintomatica. L’unico modo per riconoscerla in modo autonomo in questa fase è con la palpazione. Infatti, la cisti si presenta come una piccola massa nella zona dell’osso sacro fra le natiche.

Se sorge un’infezione, allora, i sintomi si faranno sentire e si può provare una o più di queste condizioni insieme:

w dolore al tatto;

w gonfiore;

w arrossamento;

w mal di testa;

w bruciore;

w prurito;

w vita sedentaria;

w cattivo odore;

w perdita di pus;

w febbre.

Se pensi di avere una ciste sacrococcigea o sospetti una fistola, puoi recarti nel mio studio medico a Sassari per ricevere una diagnosi accurata.

Per prima cosa dovrò esaminare l’area interessata. Se necessario, potrei consigliarti anche un esame rettale o un’anoscopia. Questo servirà a verificare se c’è una fistola sacrococcigea o se sono in corso altre patologie.

Nel caso di una fistola complicata, potrei indirizzarti anche verso una risonanza magnetica pelvica o anche degli esami del sangue, utili a ottenere informazioni sulla tua salute generale e sulla causa dell’infezione.

La diagnosi è estremamente importante anche per distinguere la malattia pilonidale da altre patologie come la foruncolosi, la fistola perianale o morbo di Crohn.

Nel mio studio medico effettuo operazioni al laser in anestesia locale senza punture spinali o anestesie più profonde senza alcun dolore. La luce del laser crea una sottile incisione cutanea e, a volte, si utilizza una rete parzialmente riassorbibile che stimola la fibrogenesi e rinforza i tessuti sede di ernia.

Rispetto all’intervento chirurgico tradizionale, il laser riduce il dolore post-operatorio, diminuisce il rischio di infezioni e altre complicanze e permette al paziente un recupero più rapido.

Se sospetti di soffrire di ernia inguinale, prenota una visita nel mio studio medico, così potrò indirizzarti verso la soluzione più adatta alle tue esigenze per superare le tue difficoltà di salute.

Le tecniche di intervento per la cisti pilonidale

Per eliminare le cisti pilonidali, nel mio studio medico effettuo solo tecniche chirurgiche mininvasive e con anestesia locale. Le opzioni di intervento sono tre e la scelta dell’operazione dipende sempre dalla situazione di salute specifica della persona malata. La ripresa è sempre molto rapida, si può tornare a casa subito, senza ricovero (ambulatoriale) e il rientro alle normali attività domiciliari, scolastiche o lavorative è rapidissimo. 

  1. La tecnica di Bascom: vengono incisi dei piccoli forellini a diamante e si incide il lato della fistola per drenare i liquidi. È un’operazione che si adatta bene alle normali cisti e alle fistole poco complesse. Elimina quasi del tutto la possibilità di recidive e permette di riprendere le normali attività in una sola settimana di riposo.

 

2. La tecnica EPSIT: i tessuti coinvolti nella cisti o nella fistola sacrococcigea sono rimossi grazie all’ausilio di una telecamera. In questo caso, si tratta di una tecnica  adatta a casi di fistole anche complesse purché sia pervio l’orifizio esterno. Con una piccola telecamera di pochi millimetri si ispezionano tutti i canalicoli interni dei tramonti fistolosi (resi accessibili una volta introdotta della soluzione fisiologica) e vengono rimossi completamente con il laser. Per i casi trattabili questa tecnica azzera quasi del tutto il rischio di recidive, non è dolorosa e si ha una ripresa lavorativa quasi immediata.

3.La tecnica israeliana (Gips): la cisti o la fistola pilonidale viene asportata del tutto, assieme al resto dei tessuti coinvolti. Per farlo, si praticano dei fori minuscoli con un particolare bisturi circolare, così da ottenere il massimo risultato con il minimo impatto estetico e tornando alla normale quotidianità anche dopo soli 3 giorni. Anche in questo caso il rischio di recidive è molto raro.

Se stai accusando sintomi che ti fanno pensare a una cisti o a una fistola pilonidale, prenota pure una visita nel mio studio medico a Sassari. Con una diagnosi attenta, potrai ricevere le cure giuste al tuo stato di salute e liberarti dal dolore e dalle preoccupazioni.

Il metodo più efficace è l’emorroidectomia di Milligan-Morgan. Eseguo questa operazione nel mio studio medico con un’anestesia locale mininvasiva e che riguarda soltanto l’area intorno all’ano.

Durante l’intervento, si attua fotocoagulazione laser o con radiofrequenza per rimuovere il tessuto emorroidale in eccesso, per poi passare alla fotocoagulazione dei rami terminali delle arterie emorroidarie senza apporre alcun punto di sutura. In questo modo l’afflusso di sangue si ridurrà fino alla guarigione completa. Il tasso di successo dell’intervento raggiunge quasi il 100% e il rischio di recidive si azzera. 

Inoltre, si può lasciare lo studio medico appena terminata l’operazione, proprio perché molto si tratta di un intervento poco invasivo: il sanguinamento post-operatorio è estremamente ridotto e si possono riprendere le normali attività quotidiane in poco tempo, anche durante il corso della guarigione.

Se hai notato dei sintomi che ti fanno sospettare una malattia emorroidaria, prenota una visita nel mio studio medico: esaminerò con scrupolo la tua situazione per trovare la cura più adatta per la tua salute e serenità.