Ragadi anali

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Le ragadi anali sono piccole ferite sulla pelle o sui muscoli dell’ano, dovute spesso alla stitichezza. Infatti, può accadere che le feci troppo secche e voluminose provochino dei piccoli taglietti, soprattutto quando si soffre di stipsi per diverso tempo. 

Quella delle ragadi anali è una condizione molto più comune, più frequente nelle persone adulte rispetto a bambini e neonati. Può essere piuttosto fastidiosa e arrivare a provocare dolore e sanguinamento durante l’evacuazione.

Il loro trattamento può prevedere l’uso di creme specifiche nei casi più lievi o un intervento poco invasivo per le ragadi croniche o più sintomatiche. 

Ragadi anali: che cosa sono e quali sono le tipologie

Possiamo descrivere le ragadi anali come piccole lesioni o taglietti intorno all’ano. Di solito provocano dolore, prurito e sanguinamento durante la defecazione. In alcuni casi, le ragadi possono anche procurare spasmi muscolari intorno all’ano: il dolore, in questo caso, è più forte e fastidioso.

Esistono due tipi principali di ragade anale: 

  1. Acuta: che appare come un taglio superficiale sull’ano. La ferita di solito è arrossata alla vista e sanguina. 
  1. Cronica: in questo caso la ferita presenta dei margini duri e rigidi, il taglio risulta più profondo e al centro mostra una parte biancastra callosa. Quando si ha una ragade cronica è possibile che si formi una placca cicatriziale che rende difficile la guarigione con terapia medica e che sia necessario un trattamento chirurgico.   

Le cause più comuni delle ragadi anali

Le cause delle ragadi anali sono diverse, ma tra le più frequenti troviamo:

w Stitichezza: il continuo passaggio di feci voluminose e troppo dure è la causa principale di lesioni all’ano. Per prevenire la stipsi è importante seguire una dieta ricca di fibre, bere molta acqua e fare attività fisica regolare.

w Traumi diretti del canale anale: i rapporti sessuali anali o gli oggetti inseriti nell'ano possono ferire l'ano.

w Infiammazioni dell'ano: malattie infiammatorie intestinali o proctite possono infiammare l'ano e aumentare l’eventualità di lesioni.

w Diarrea: la diarrea può irritare l'ano e il canale anale, aumentando così la probabilità di lesioni.

I sintomi: come riconoscere le ragadi anali

I sintomi delle ragadi anali spesso variano da persona a persona. Quelli più comuni sono:

  1. Dolore: il dolore anale è il sintomo più comune delle ragadi anali. Può essere acuto e intenso solo durante la defecazione o persistere anche dopo aver evacuato.
  1. Sanguinamento: è comune sanguinare durante la defecazione con questa condizione medica. Quando le ragadi sono sanguinanti, lasciano tracce di colore rosso vivo o scuro, sulla carta igienica una volta terminata la defecazione.
  1. Prurito: con le feci o la presenza di acido fecale, le ragadi anali possono iniziare a prudere in maniera fastidiosa.
  1. Sensazione di bruciore: le ferite a contatto con le feci possono creare una sensazione di bruciore intorno all’ano.
  1. Secrezione di muco: è un sintomo meno comune delle ragadi anali, ma può comunque verificarsi in alcuni casi. Questa secrezione si origina da una ferita aperta nell’ano che inizia a produrre quantità eccessiva di muco per proteggere la zona danneggiata.

Quando si notano anomalie nella zona anale, è molto importante rivolgersi al parere di un esperto proctologo . Ad esempio, capita spesso ai pazienti di confondere le ragadi croniche con le emorroidi e di improvvisare una cura fai da te non adatta alla reale situazione di salute.

Differenza fra ragadi anali ed emorroidi

La confusione fra ragadi ed emorroidi nasce dal fatto che i due disagi hanno sintomi molto simili fra loro. Entrambi causano dolore e gonfiore, tutti e due possono provocare sanguinamento. Per distinguerli occorre esaminare molto attentamente i sintomi:

  • Emorroidi: sono un rigonfiamento dei gavoccioli emorroidari (cuscinetti arterovenosi) situati nella zona anale e possono dare un dolore sia esterno, che interno ma non sono sempre necessariamente dolorose. A volte sanguinano e non si ha dolore durante la defecazione e neanche successivamente. Talvolta il dolore è, invece, continuo, profondo e indipendente dalla defecazione e può essere causato dalla coagulazione del sangue venoso in uno o piu gavoccioli emorroidari. Il dolore non è una costante delle emorroidi mentre è frequentissimo nella ragade solo in fase di defecazione e spesso si protrae anche successivamente per alcune ore.
  • Ragadi anali: è coinvolta nel disagio solo la zona dell’ano con dolore defecatorio e post defecatorio di varia intensità e durata. Quando si osservano delle rilevatezze anali di consistenza molle o fibrosa, spesso asintomatiche, queste possono essere scambiate per emorroidi ma si tratta di marische fibrose (esiti fibrosi di pregresse ripetute crisi emorroidarie). Queste non sono generalmente fonte di sintomi né di sanguinamenti e se troppo evidenti possono essere asportate per motivi igienici o estetici.

Effettuare una diagnosi specifica diventa fondamentale per individuare il reale disagio in atto e curarlo in modo corretto.

Trattamento al laser e radio frequenza per le ragadi anali

Quando le ragadi anali non si risolvono da sole o con l’ausilio di trattamenti locali, come le creme, può essere necessario risolvere la patologia in maniera chirurgico.

Nel mio studio medico a Sassari, effettuo inteverventi al laser o radio frequenza per la cura delle ragadi anali. L’operazione avviene direttamente in ambulatorio, si svolge in anestesia locale e si completa in pochi minuti. Il paziente può, quindi, tornare a casa il giorno stesso, riprendendo le normali attività quotidiane in tempi brevi.

Rispetto alle più vecchie operazioni chirurgiche questo trattamento grazie al laser ed alla radiofrequenza è molto meno invasivo e permette una ripresa rapida con una notevole diminuzione del dolore post-operatorio.

Se soffri a causa delle ragadi anali, prenota una visita in ambulatorio: con una diagnosi attenta, capirò qual è trattamento più adatto al tuo stato di salute, sia esso una cura locale o un piccolo intervento chirurgico.

  • Emorroidi: sono un rigonfiamento dei gavoccioli emorroidari (cuscinetti arterovenosi) situati nella zona anale e possono dare un dolore sia esterno, che interno ma non sono sempre necessariamente dolorose. A volte sanguinano e non si ha dolore durante la defecazione e neanche successivamente. Talvolta il dolore è, invece, continuo, profondo e indipendente dalla defecazione e può essere causato dalla coagulazione del sangue venoso in uno o piu gavoccioli emorroidari. Il dolore non è una costante delle emorroidi mentre è frequentissimo nella ragade solo in fase di defecazione e spesso si protrae anche successivamente per alcune ore.
  • Ragadi anali: è coinvolta nel disagio solo la zona dell’ano con dolore defecatorio e post defecatorio di varia intensità e durata. Quando si osservano delle rilevatezze anali di consistenza molle o fibrosa, spesso asintomatiche, queste possono essere scambiate per emorroidi ma si tratta di marische fibrose (esiti fibrosi di pregresse ripetute crisi emorroidarie). Queste non sono generalmente fonte di sintomi né di sanguinamenti e se troppo evidenti possono essere asportate per motivi igienici o estetici.

Effettuare una diagnosi specifica diventa fondamentale per individuare il reale disagio in atto e curarlo in modo corretto.